Annotazione di merito, fondamentale prima di pianificare qualsiasi escursione, va alle strade che percorrono l'isola: come potete vedere dalla foto sopra, una grossa arteria principale percorre l'isola in tutta la sua lunghezza, da Maò (o Mahon) a Ciutadella. Da questa arteria, si dipartono tante altre stradine dirette alle località di mare, tranquillamente percorribili in macchina ma non comunicanti tra di loro. Non esiste, cioè, una strada litoranea che colleghi tutte le varie calette tra loro, e se sbagliate strada l'unica soluzione è quella di tornare indietro fino all'arteria principale e da lì cercare di immettersi nella stradina corretta. La segnaletica, se si percorre la principale ME-1 è molto buona e precisa, ma se doveste incappare nella ME-7, quella che collega Maò a Ciutadella passando per le località al nord dell'isola... beh, son guai. La strada non è illuminata (percorrerla la sera non è il massimo), e molti degli incroci segnati nelle cartine non sono ben evidenziati da apposita segnaletica stradale.. Ad ogni modo, girando e rigirando, si riesce comunque a raggiungere la meta desiderata.
Non
lasciatevi ingannare nemmeno dall'apparente irrisoria lunghezza
dell'isola: circa 50 sono i km che collegano Maò a Ciutadella, ma se
si considera anche il tratto da percorrere per raggiungere le
spiagge, i tempi si allungano notevolmente. Insomma, non si può
pensare di visitare 3 o 4 spiagge adiacenti in una sola giornata con
la filosofia del "già che siamo di passaggio": a meno che
il vostro intento sia quello di dare un'occhiata dall'alto e scappar
subito via (qualora, tra l'altro, la spiaggia sia adiacente al
parcheggio... cosa rarissima), se vorrete godervi anche un po' di
relax una volta raggiunta la vostra baia, non vi resta che
pianificare al meglio le escursioni per le giornate a vostra
disposizione, tralasciando -ahimè- posti senza dubbio meritevoli,
privilegiando però quelli di maggiore interesse.
E
qui ci si trova ad effettuare un'ulteriore decisione: spiagge del
nord o spiagge del sud? In base alla mia esperienza personale, sono
stata più che soddisfatta nel relegare la visita alle spiagge del
sud (più affollate) alla prima mezza giornata a disposizione subito
dopo l'arrivo sull'isola, dedicando l'intera giornata successiva a
quelle del nord, più selvagge e meno turistiche. Segue, dunque,
l'itinerario che ho scelto di intraprendere, con qualche suggerimento
gastronomico che non guasta mai :)
GIORNO
1
Arrivo
all'aeroporto di Mahòn intorno alle 13. Pranzo veloce in aeroporto e
via diretti agli uffici della Goldcar per ritirare la nostra macchina
prenotata dall'Italia attraverso il solito economycarrentals.com. Mi
sento di consigliarlo davvero, in quanto economico e preciso: si
affida, di volta in volta, ai vari partner presenti sul posto per
quel che riguarda il noleggio dei mezzi, a prezzi decisamente
inferiori rispetto ad altri fornitori.
In
partenza verso la città di Mahòn,
che abbiamo scelto, un po' frettolosamente, come nostra base per le
due notti di soggiorno, basandoci per lo più sui costi e le
valutazioni delle strutture alberghiere di tutta l'isola. La scelta
si rivelerà non felicissima, nel senso che in così poco tempo e con
tante cose da vedere, non abbiamo mai trascorso una serata in città,
finendo per uscire dall'hotel la mattina alle 10 e rientrarci la
notte, dopo due serate trascorse in paesini più caratteristici della
commerciale Maò. Ad ogni modo, l'hotel scelto per il soggiorno è
stato l'hostal La Isla, pulito ma con sistemazioni abbastanza
modeste.
Cercavo
un'alternativa economica, ma al tempo stesso decorosa, che mi
consentisse di poter soggiornare per due notti nell'isola di Minorca,
così mi sono imbattuta su questo hotel, dotato di camere con bagno
privato (era il mio unico requisito imprescindibile).
Localizzato
a Mahon, l'hotel è consigliato a chi abbia intenzione di proseguire
le proprie serate (dopo aver scorrazzato tutto il giorno quà e là)
nella zona est dell'isola, in quanto distante da Ciutadella (e,
quindi, dalle strade che portano alle calette più famose) una
quarantina di chilometri. La zona in cui è sito l'hotel non è una
delle più belle, ma comunque è molto tranquilla. Nelle vicinanze
c'è un grande parcheggio pubblico (e, quando sono andata io, era
anche gratuito), altrimenti parcheggiare per le stradine strette che
caratterizzano la città non è cosa semplicissima.
Le camere sono
molto spartane e piccolissime (si fatica a muoversi in due), ma mi ha
dato un'idea di pulizia.
La colazione al mattino non è
abbondantissima, ma più che sufficiente per iniziare la giornata.
Il servizio è molto cordiale, con la reception che a mezzanotte
chiude per rispondere ai clienti che via via tornano dalla serata
solo su chiamata. Dopo aver effettuato la prenotazione tramite sito
internet, ho anche scambiato delle mail con il titolare, che si
impegnava a scrivere in un italiano più che corretto.
Probabilmente
non ci tornerei per un soggiorno più lungo, anche in considerazione,
come scrivevo sopra, della zona, che risulta un pò fuori dalla vita
serale dei paesini sul mare; ma per due notti è più che
sufficiente, se si guarda al prezzo della maggior parte delle
strutture dell'isola.
Avendo
letto le recensioni in merito alle spiagge più belle dell'isola,
decidiamo di battere quelle della costa
sud, enormemente affollate di giorno con il rischio di chiusura
dell'accesso alle macchine già dalle 10 del mattino: sono le 16 e
crediamo sia il momento più giusto per provare a visitarle, dal
momento che molta della ressa del mattino si sarà dileguata.
Inoltre, detto sinceramente, siamo venute a Minorca per rilassarci
qualche giorno e non abbiamo voglia di fare levatacce al mattino per
essere in spiaggia già alle 9.
Sbagliando,
usciamo da Maò imboccando la ME-7, che arriva comunque a Ciutadella
(da cui poi si dipartono le stradine per le varie calette del sud),
ma il percorso è infinito. Arriviamo alla prima delle 3 spiagge
scelte intorno alle 17: il parcheggio per Cala en Turqueta è ancora
al completo, così decidiamo di dirigerci verso Cala Macarella, e da
lì raggiungere l'altra a piedi, attraverso il camì des cavalls, un
sentiero percorribile esclusivamente a piedi, che scorre lungo tutto
il perimetro dell'isola.
Parcheggiamo
nell'area a pagamento (€ 5), vicinissima alla spiaggia, ma
l'impatto con la cala non ci affascina un granché, così decidiamo
di intraprendere subito il camì alla volta di Macarelleta, da cui
proseguire per En Turqueta. Secondo sbaglio: all'estrema destra di Cala Macarella si trova una diramazione, che indica di intraprendere
il percorso a destra per raggiungere le vicine spiagge, posizionando En Turqueta a 2,9 km di cammino. In realtà, quel percorso è
lunghissimo e non affaccia mai sul mare, portandovi a Macarelleta, la
prima delle due spiagge, già stanchi dopo 15 min di cammino (per
percorrere 1 km) e senza alcuna voglia di proseguire a piedi per i
restanti 1,9 km di Turqueta. Se al bivio avessimo invece preso la
diramazione di sinistra, saremmo arrivati a Macarelleta in soli 5
minuti, percorrendo un sentiero a strapiombo sul mare e sulle due
baie; ma questo l'abbiamo scoperto soltanto al ritorno, rientrando da
Macarelleta verso Macarella.
La
spiaggetta di Macarelleta è deliziosa,
affollata ma non come se fosse davvero agosto, e decidiamo di
soffermarci qui per un paio di ore. Verso le 19 intraprendiamo la
strada di rientro verso Macarella (stavolta dal percorso "giusto" e panoramico) e, una volta recuperata la
macchina, decidiamo di raggiungere En Turqueta, il cui parcheggio si
sarà sicuramente svuotato, per osservare quella che molti
definiscono una piscina naturale. Arrivati al parcheggio (effettivamente ormai vuoto) chiediamo a
dei ragazzi la distanza della spiaggia, e ci comunicano un cammino di
un quarto d'ora circa.
E'
già tardi per incamminarsi e decidiamo di annullare la visita ad En
Turqueta, così ci dirigiamo verso la famosa Cova d'en Xoroi a Cala en Porter: nonostante il sole stia già tramontando, riteniamo che lo
spettacolo di un locale ricavato all'interno di una grotta a
strapiombo sul mare meriti una visita.
Ed
è proprio entrando dentro Cala en Porter che ci rendiamo conto di
aver fatto male a decidere di soggiornare a Maò: il paesino è molto
carino, pieno di vita, e già più centrale per prendere le varie
strade che si dirigono alle calette. Davanti al locale una coda di
persone che attende di entrare: noi siamo in abbigliamento
tipicamente da mare e ciabatte, e intorno a noi soffia una brezza
leggermente troppo fresca. Rientrare in hotel a Maò per cambiarsi,
prendere una giacca e tornare verso Cala en Porter non è semplice,
per via del discorso sulle strade che ho fatto in apertura. Così
decidiamo di rientrare in hotel per un cambio più adeguato alla
frescura serale, e dirigerci poi a Binibequer Vell per cena.
Evidentemente
la brezza interessa solo la Cova d'en Xoroi, dato che per il resto
della serata (e quella successiva), non abbiamo più avvertito quel
bisogno di coprirci: al contrario, la temperatura è calda e mite
anche la sera.
Binibequer
Vell è un paesino molto caratteristico, che vale la pena visitare:
un dedalo di viuzze incornicia le case bianche dai tetti bianchi, e
con i muri ricoperti di bouganville.
Un cartello posto all'inizio del
villaggio ammonisce il turista circa l'ingresso all'interno di
un'area privata e ne invoca l'assoluto silenzio, per la quiete delle
persone che abitano lì. Risalendo attraverso i vicoletti si
raggiunge la piazza principale del villaggio, popolata da una miriade
di ristorantini e tapas bar, con musica ad alto volume fino a tardi.
Decidiamo di fermarci in un ristorante di cui non ricordo il nome, ma
è il più grande e ha delle sedie rosse all'esterno: purtroppo non posso farne una recensione completa, ma vi assicuro una cena deliziosa
a costo ridotto.
Siamo decisamente pronte per affrontare la giornata
successiva.
GIORNO
2
La
giornata dedicata alle spiagge del nord.
Prima fra tutte, Cala
d'Algaiarens:
ci si arriva comodamente con la macchina, lasciandola in un
parcheggio gratuito, e alle 11 di un giorno di agosto è poco
affollata. Bagno di rito, visita veloce in macchina al paese di Cala
Morell e su fino a Ciutadella per un pranzo da Hogar del Pollo.
Piccolo bar/ristorante, in cui poter gustare tapas caratteristiche della cucina minorchina e spagnola in generale. Dai piatti di carne a quelli di pesce, senza ovviamente omettere gli antipasti a base di verdure: tutto in un'atmosfera casereccia.
Da provare
Visita veloce al centro storico della città e
nuovamente in macchina alla volta di Cala Pregonda: lasciata la
macchina nei pressi di Cala Binimella, si procede a piedi per
quindici minuti circa, passando da un'altra caletta piena di sculture
fatte con i sassi, fino ad arrivare a Cala Pregonda e ad un'altra
caletta ad essa affiancata, molto meno affollata e più intima: è
qui che decidiamo di sistemarci per passare qualche ora di relax, con
annessa una nuotata fino al vicino isolotto.
Per il tramonto,
decidiamo di recarci presso il faro di Cap de Cavaleria, uno dei 4
presenti sull'isola, in posizione panoramica spettacolare, immerso
nel paesaggio della campagna circostante da un lato, e a strapiombo
sul mare dall'altro.
Foto assolutamente meravigliose, prima di
recarci a Es Fornells per la cena. A giudicare da quanto letto nelle
precedenti recensioni di altri turisti per caso, mi aspettavo molto
di più da questo paesino che altro non ha che un lungomare a
scorrimento sul porto. Sarà che vengo da un posto di mare, ma la
visita a questo villaggio non mi ha dato nulla di più rispetto a
quella di tante altre località marittime, così come il posto in cui ci siamo fermate per cena, tanto osannato da alcune recensioni su Trip Advisor, ma...
Tra tutti i posti in cui mi sono soffermata a mangiare nell'isola, questo era quello da cui mi aspettavo qualcosa di più, per via di alcune recensioni su internet molto positive.
In realtà, si è rivelato quello più "turistico", in una location molto carina (lungo il porto di Fornells), ma dal cibo meno autentico e dai prezzi senz'altro più elevati rispetto ad un qualsiasi altro tapas bar.
Porzioni molto generose della paella e buona la sangria della casa.
Passeggiata di rito e rientro a Maò, pronte per l'ultima mezza giornata minorchina.
GIORNO 3
Il
piano è quello di recarsi al faro di Cap de Favaritx, per poi
raggiungere la vicina Platja d'en tortuga. Ma, ahimè, una delle
infradito di Prasi decide di abbandonarci, tradita dai sassi e
dallo sterrato, quindi pensare di raggiungere la caletta percorrendo
a piedi il camì des cavalls diventa follia. E dato che siamo donne, sinonimo di shopping, quale buona scusa per rimpiazzare le vecchie infradito con un nuovo
paio di scarpe?? Rientriamo, dunque, a Maò per l'ora di pranzo. Ci
soffermiamo un po' per le stradine e i negozietti del centro. Ma... Altra
curiosità: avete presenti i negozi di souvenir che a palate popolano
qualsiasi posto di mare, rifilandoti cappelli, creme solari, bandane e scarpe improponibili...? Bene, in tutta Minorca credo di averne
visti appena una decina, quindi se siete in procinto di sostituire, fuori programma, vecchie infradito sgangherate o alla ricerca di pensierini da
portare ad amici e parenti, cascate malissimo... anche per una
semplice calamita!
Ci consoliamo con il pranzo in un bar del centro, e facciamo subito rientro in hotel per
il ritiro dei bagagli e un cambio al volo. L'aereo è lì pronto a
riportarci in Italia.
Questo assaggio di Minorca ci è piaciuto
davvero molto, magari prima o poi ritorneremo!
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