Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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domenica 5 maggio 2013

"PRIMAVERA"... A COPENHAGEN

Ed eccomi di fronte ad uno di quei diari in cui buttar giù le parole risulta impresa poco semplice...
Non per chissà quali motivi, ma la città di cui vi parlerò oggi non mi ha lasciato un granché nel cuore... Probabilmente per tutta la serie di circostanze che si sono venute a creare durante e dopo quei 3 giorni...
Comunque sia, Copenhagen può essere considerata una copia in miniatura di Amsterdam, ma risulta sprovvista della sua linfa vitale.
È una città carina... ecco, questo il termine più corretto.
Piacevole passeggiare nelle stradine, inebriante riempirsi le narici col profumo di pane e dolci appena sfornati ma, al termine della giornata, senti che manca qualcosa... quel qualcosa che fa di ogni viaggio un capitolo a sé nello spazio dei tuoi ricordi.

Difficilissimo trovare una struttura degna di essere definita “hotel” nella città della sirenetta... una marea di dormitori con bagni in comune si alternano a hotel di fascia troppo alta per le tasche mie e delle mie due compagne di viaggio. Alla fine, la scelta cadrà sull'Omena Hotel:


3 su 5 stelle


Considerando la media degli hotel che ci sono a Copenhagen, e i loro prezzi seppure siano parte della categoria "ostelli", si può dire che l'Omena rappresenta un buon compromesso per chi abbia l'abitudine di viaggiare "in comfort" con la sicurezza di un bagno privato in camera e la vicinanza ai punti di interesse maggiori nella città. A queste va aggiunta la comodità di avere a due passi il deposito bagagli della stazione ferroviaria, utilissimo per lasciare il proprio bagaglio appena arrivati in città e muoversi in autonomia fino all'ora in cui è possibile effettuare l'accesso in camera muniti di codice (dalle 16 in poi). 
Viaggiavo con due amiche, e seguendo delle semplici istruzioni abbiamo fatto il terzo letto in camera: tutto il corredo, comprensivo di asciugamani, si trova dentro la tasca dei cuscini delle poltrone letto. 
La pulizia dell'hotel non è il massimo, ma non stiamo parlando nemmeno di una bettola: se sostate per pochi notti va più che bene, altrimenti poi diventa un po' complicato "sopravvivere" ancora più a lungo con le stesse asciugamani o lenzuola. 
La zona dell'hotel è molto tranquilla, e perfino i suoi ospiti (a dispetto di quanto, prevenuta, credevo di trovare). All'angolo della strada troverete anche un supermercato (della famosa catena dei 7 eleven, diffusissimi in tutta la città), dove se vorrete potrete rifornirvi di cibo per la vostra colazione da consumare comodamente in camera, qualora desideriate risparmiare un po' sui vostri pasti, dal momento che la città è una delle più care che abbia mai visitato...

Piccola curiosità: dentro la stazione c'è anche un pub che ci ha accolte, assieme ad altri ospiti italiani, trasmettendo la partita della nostra nazionale agli europei. Un'esperienza carina e piacevole, condivisa anche da altri turisti stranieri seduti nei tavoli accanto ai nostri.

Il meccanismo di accesso all'hotel sembra frutto della fantascienza, ma una punta di horror sense ti invade fino a quando non metterai piede all'interno della tua stanza.
Assieme ad una mail con la conferma della prenotazione, riceverete delle “semplici” istruzioni sull'accesso alla struttura... semplici se non fosse che il brivido di non trovare la stanza al vostro arrivo si impossessasse di voi e dei vostri piani di viaggio...
L'Omena hotel è una struttura sprovvista di reception, nessuno ad accogliervi al vostro arrivo: è così che si abbassano i costi di un soggiorno, tagliando le spese di gestione del personale. La politica aziendale è quella di inviare un sms al numero di telefono inserito durante la prenotazione a mezzogiorno in punto: quel messaggio, strettamente personale, contiene il codice per accedere alla struttura e alla propria camera da letto.
Potete immaginare, quindi, l'ansia nei confronti del display di un cellulare fino a vedere la comparsa del messaggino tanto atteso... neanche fosse quello della persona amata!
Per fortuna sono Danesi, e il messaggio arriva ancora prima dell'orario previsto, sebbene non sia possibile accedere alla struttura fino alle 16.
Utilizziamo il deposito bagagli della vicinissima stazione ferroviaria come escamotage per girare la città in libertà.
Il primo obiettivo è la statua della sirenetta.

Intraprendiamo, così, il cammino verso la parte nord della città, coperti da un cielo grigio e a tratti piovoso. La passeggiata per arrivare al molo non è delle più entusiasmanti, dal momento che interessa l'anello periferico della città, lambendo solo i perimetri del suo centro.
La reazione di fronte alla statua è quella raccontata da migliaia di turisti di tutto il mondo: chiunque sa che non ne valga poi così tanto la pena, eppure tutti si avventurano in questa lunga passeggiata. Volete mettere la frustrazione nel raccontare di essere stati nella città della sirenetta senza averne visto il suo simbolo?!
La passeggiata procede verso la zona più colorata della città, Nyhavn: quella delle casette di forma tutta diversa e dai colori sgargianti, che affacciano sul tratto di mare che si addentra nella città.
Tutt'intorno ristoranti e bar che affacciano all'aperto, per godere di quel calore temporaneo lasciato dai raggi di sole in un Giugno ancora fresco. E se l'idea di gustare un piatto di salmone all'aperto in una giornata piovosa vi mette già freddo, non preoccupatevi: ciascun locale vi doterà di calde coperte di pile (ovviamente marchiate Ikea) con cui coprire le vostre spalle e gambe senza, però, rinunciare al piacere della vista dei canali.

Lo strøget vi accoglierà con le sue luci e il chiacchiericcio delle persone che si soffermano davanti alle vetrine delle decine di negozi che popolano la più famosa via dello shopping. Nella fontana posta al centro della piazza principale, l'acqua mista a sapone vi lascerà tornare bimbi per perdervi nel gioco delle bolle di sapone. 


E se il gioco e il divertimento sono la forza motrice della vostra vita, non potete perdere la visita al vicino parco Tivoli: a montagne russe e torri dorate, io personalmente ho preferito cibarmi di hamburger e perdermi in un giro di perlustrazione in mezzo a strutture che sembrano fuoriuscite da libri di fiabe... magari un giorno tornerò bambina anch'io per giocare... magari...
E a proposito di fiabe... immaginate di poter fare un picnic all'interno di una dimora d'epoca... Al Castello di Rosenborg potrete imbandire la vostra personalissima tovaglietta a scacchi rossi e bianchi su un'erba sofficissima e verdissima, gustando la vista dei giardini reali e annusando nell'aria il profumo dei coloratissimi fiori primaverili. 
A spezzare quest'atmosfera da incanto ci pensa il quartiere di Christiania, così osannato perché hippie, anticonformista e originale, ma così tremendamente... insignificante!
Meglio saltare al volo sul treno diretto a Malmö, il primo paese in terra svedese al confine con la Danimarca... volete mettere la soddisfazione di attraversare il famoso ponte Öresundsbron che collega i due paesi?!
Qualche foto al Turning Torso, il palazzo “intrecciato” che domina tutta la zona marittima della città e nuovamente indietro in aeroporto.
Il nostro volo di rientro ci aspetta... ma, questa volta, nessuna nostalgia.






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