Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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giovedì 18 aprile 2013

IBIZA... per chi la notte dorme


Ripescando dai ricordi di un'estate di due anni fa, quando ancora la mania di recensire hotel e ristoranti era lungi dalle mie dita da dattilografa, mi torna in mente lei... l'isola del divertimento, dei giovani, della dissoluzione, del casino più totale e tanto altro ancora, racchiuso nelle sole sei lettere del suo nome... IBIZA ...


"Vai a Ibiza??!! Tu??!!" (con tanto di occhi sgranati)...

"Ma cosa ci fa una come te a Ibiza?"...

"Secondo me resterai molto delusa..."...

Queste le affermazioni di parenti, amici e fidanzato di fronte alla mia innocentissima proposta di una mini fuga nell'isola del divertimento, in compagnia della romanissima Sarah ("non è che tante volte c'hai un posacenere?"), pianificata per i primi giorni di Luglio del 2011.

Tanto torto non hanno, dal momento che l'animale notturno che c'è in me si protrae in un lungo letargo da oltre 30 anni...
Non ho mai particolarmente amato discoteche e locali notturni, prediligendo la vita diurna... e il solo odore dell'alcool mi dà la nausea...
Adesso penserete anche voi quanto fuori di capoccia dovessi essere nell'arraffare al volo quei due staff travel diretti all'isola della perdizione...
Ebbene, vi stupirò... perchè quello che leggerete è un diario che parla del fascino nascosto di un'isola conosciuta dai più solo di traverso. E' il diario delle stradine che si addentrano nell'aridissima campagna, costeggiando mulini a vento e case bianche, fino a sfociare in splendide spiaggette semi deserte.
E mentre tutto ancora dorme, nell'incasinatissima parte ovest dell'isola, a nord est c'è un'isola che ti invita ad un assaggio di natura e splendore che tanto ricordano le lontane cugine cicladiche.


Nei giorni che precedono la partenza, mi trovo a spulciare attentamente su internet diari e guide di viaggio intente a far conoscere ciò che di totalmente ignoto c'è nell'isola: prevalentemente, sono le dritte rivolte a coloro che la notte intendono rifugiarsi in un sonno ristoratore...
Mi viene subito in mente Sarah, e la sua totale inadeguatezza alla guida... so già che sarò io a scarrozzarla a destra e sinistra, e riesco perfettamente ad immaginarla la sera, di rientro dalle nostre scorribande, accovacciata nel sedile del passeggero, con la testa reclinata in alto, gli occhi chiusi e un respiro che via via diventa sempre più pesante...
Si, quei diari sono proprio indirizzati a due viveur come noi... qualcosa da fare a Ibiza, durante il giorno, la troveremo di sicuro...

Preparo una valigia già colma, in partenza, di abiti scarpe e creme solari... se avessi saputo cosa mi avrebbe regalato l'impatto con l'isola, avrei sicuramente lasciato il mio bagaglio semi vuoto, per poterlo così riempire di ricordi.
All'aeroporto ci attende la nostra terza compagna di viaggio: una 500 bianca molto fashion, che condividerà con noi spiagge, tramonti, cene... e ripidissime salite.
Il bivio per Sant Antoni de Portmany è alla nostra sinistra... noi navigheremo sempre dalla parte opposta.
PLAYA ES CANAR ci attende l'hotel che abbiamo prenotato, il Caribe Hotel, una mega struttura anni '90, dotata di tutti i comfort e di un prezzo accattivante.
Depositati i bagagli in camera, ci avventuriamo per una passeggiata in quella che, nell'immediato, riconosciamo essere la tipica località balneare affollata da negozietti di souvenir e bar che di spagnolo probabilmente hanno solo la targa. Breakfast e Brunch imperano nelle lavagne a bordo dei marciapiedi, e l'odore di uova e bacon riempie la spiaggia ai piedi delle decine di palazzi adibiti a hotel.
Tutt'intorno trenini turistici stracolmi di gente dalla pelle e gli occhi chiari: siamo nella colonia anglo tedesca dell'isola, riservata esclusivamente a gente della terza età...


Decidiamo, quindi, di allontanarci dalla bolgia che, di rientro dal mare, prende d'assalto i vari baretti sulla spiaggia e seguiamo il percorso che si spinge oltre la lunga lingua di sabbia...

Un sentiero fatto di piccole dune sulla sabbia e ampi viali che costeggiano ville, ci porta ad una spiaggia semivuota: 
cartina alla mano, dev'essere CALA LLENYA, raggiungibile da Es Canar anche via macchina... ma la particolarità è proprio questa passeggiata, che costeggia un mare dal colore, via via, sempre più blu.

Nei giorni a seguire, con la nostra 500 ci spingeramo in direzione nord dell'isola, perdendoci in chilometri di stradine sterrate nel mezzo di campi aridi e case abitate e disabitate: sono le stradine che internamente collegano le varie calette di Portinatx, Sant Vicent e 
AIGUA BLANCA, un trionfo di spiaggia di sabbia finissima lambita da acqua cristallina. 

E' qui che, per la prima volta, vedo uno degli accessori "must" dell'estate ibizenca: ragazze dai corpi statuari (inutile ribadirlo) inscenano un piccolo teatrino indossando, ognuna, pezzi di stoffa trasformabili in una quantità indefinita di abiti e parei. Evidentemente il forte desiderio di quell'oggetto si riflette nei miei occhi, e una delle ragazze mi invita alla sfilata trasformista, impennando il mio bisogno di possesso. Ma il costo mi fa desistere dall'acquisto, nella speranza di poterlo ritrovare in qualche altra spiaggia, magari più solitaria e meno fashion di questa, o in qualche bancarella dei negozietti di Ibiza città... speranza che risulterà, ahimè, vana e mi porterà a concludere questo soggiorno senza il pezzetto di stoffa magica in valigia.

CALA MASTELLA, dopo un'ardua impresa con la nostra amica di avventura, restia -lo scopriremo in un caldo giorno di Luglio- ad affrontare salite nemmeno troppo ripide, ci imbattiamo in un ristorantino in riva al mare, tra le rimesse di barche dei pescatori. Evidentemente, non ne siamo le uniche a conoscenza, dal momento che la titolare ci accoglie scusandosi per il tutto esaurito, e dichiarando di non avere tavoli liberi
per i prossimi due giorni. 
Incuriosite dal posto, prenoteremo in questa piccola baia il pranzo del nostro ultimo giorno di permanenza sull'isola.



Se escludiamo una brevissima capatina (con fuga immediata) a Sant Antoni, la parte opposta dell'isola (quella dalla movida sfrenata) ci vede solo di passaggio per raggiungere scorci come quello di CALA SALADA. Quando, l'anno dopo, in vacanza a Minorca mi troverò di fronte alla spiaggia di Macarella, mi si imprimerà in testa la nettissima somiglianza tra queste due cale.
Per raggiungere il punto più bello della spiaggia occorre scarpinare poco, ma il percorso è uno dei peggiori cui ci si possa trovare davanti: piccole arrampicate tra i sassi, con le infradito ai piedi, e le ginocchia sbucciate come da bimba ti portano in questo fazzoletto affollato... piano piano ti volti e alle tue spalle vedi il sentiero vero e proprio che avresti dovuto intraprendere, evitando di rovinare più e più volte tra gli scogli. 
Sembra che tutti quelli che approdino ruzzolando in questa striscia di sabbia, si rendano conto soltanto a posteriori dell'esistenza di una stradina panoramica sopraelevata, come se qualcuno voglia mettere alla prova la tua smagliante forma fisica da cerbiatta, prima di deriderti facendoti intravedere la soluzione più semplice. Chissà perchè quel sentiero sia poco battuto e nemmeno segnalato; in effetti ad un certo punto sembra di entrare nella proprietà privata di un villeggiante, ma cosa volete che possa dire a dei poveri turisti con lo sguardo spaesato?!

I tramonti di Ibiza sono tra i più belli che possiate gustare: a CALA D'HORT il sole si infrange dietro i due faraglioni dei pirati, ancora circondati da un'aura leggendaria.. 
Purtroppo la strada per arrivare alla spiaggia è ripidissima, e il pensiero che la nostra fidata 500 possa lasciarci lì per la notte ci terrorizza... Così ci avviamo alla risalita prima che lo spettacolo del tramonto ci abbandoni del tutto, e tra una rincorsa e il tifo delle persone circostanti riprendiamo, prima del previsto, l'arteria principale.
CALA BENIRRAS, invece, il tramonto verrà accompagnato da un sottofondo musicale di tamburi suonati di rito da piccoli gruppi hippy.

CAP DES FALCO i lettini vista mare rendono il momento dell'aperitivo uno dei più rilassanti in assoluto.
E il tragitto in macchina alla volta del traguardo sembra quasi tratto da un libro di fiabe, con la luce del tramonto che illumina di arancio le saline circostanti. La zona è quella a sud, immediatamente sotto l'aeroporto, racchiusa tra le adiacenti spiagge di Es Cavallet e de Ses Salines: a differenza del tragitto, l'arrivo alle spiagge si rivela poi parecchio deludente: lunghe lingue di sabbia, solitamente affollatissime, e lambite da un mare non cristallino, ci fanno optare per la classica "toccata e fuga", alla volta poi della serata in città.
Ibiza ha un centro che non ti aspetteresti mai... 
Racchiusa all'interno di una cinta muraria, la piccola zona pedonale -di stampo medievale- si snoda in un labirinto di vie che culminano in un ponte levatoio: tutto intorno negozietti e piccoli ristoranti con i loro tavoli sulle stradine di passaggio e le terrazze che dominano sopra un panorama di luci. Fuori dalle mura, la notte pulsa al suono della musica dei tanti locali disseminati sulle vie del porto. 
E' un piccolissimo terrazzino a catturare la nostra attenzione: due seggiole ad altezza bimbo e un tavolino piazzati su questo balcone di 1 metro per 1 metro, dal quale gustare in tranquillità un piatto di prosciutto e formaggi, generosamente annaffiato da sangria, mentre si osserva la folla di sotto che passeggia tranquilla. 
Qualcuno volge gli occhi all'insù, incuriosito dalla nostra insolita postazione mangereccia... la fortuna del locale, di cui purtroppo non ricordo il nome (ma non avrete difficoltà ad individuarlo), è proprio quel balcone, e il suo essere oggetto di un dipinto dal gusto impressionista, che ritrae scene di vita quotidiana come una tavola imbandita. 
E quella sera, i soggetti del dipinto siamo io e Sarah. 

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